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- Marzo 22, 2016
Questa “fuitina” l’abbiamo fatta in due a dire la verità, ma meriterebbe portare i figli, soprattutto se hanno l’età per poter affrontare l’orrore del racconto della seconda guerra mondiale.
il fatto che fosse febbraio credo non abbia influenzato più di tanto le condizioni meteo, visto che…
pare che piova proprio sempre. Quindi copritevi a cipolla, prendete una K-Way e via andare!
Noi abbiamo volato su Beauvais con Ryan Air (42€ a testa a/r, ecco perchè siamo partiti); purtroppo i tempi in cui si volava da Caselle sono finiti, quindi partenza da Orio.
Atterrati in Francia ora del tramonto senza pioggia!
Prima tappa: Caen, dove abbiamo dormito in un delizioso e piccolo appartamento ricavato al piano terra di una villetta prenotato su Airbnb, molto economico, un po’ essenziale ma assolutamente consigliato.
Considerato che non siamo soliti prenotare il ristorante e poi restiamo spesso senza vena, questa volta avevamo riservato con anticipo. prima cena in un locale dove dovete andare assolutamente, sia per l’ambiente che per la qualità del cibo, semplice ma perfettamente cucinato.
La seconda sera (mi porto avanti con il lavoro), ci siamo regalati uno stellato che, ironia della sorte, era a 20 metri dal primo. Cosa dire? Conto contenuto per avere una stella, ambiente curato, moderno ricavato in una casa a graticcio, in cui tutto, dalla mise en place alle fotografie, ruota intorno allo chef, come spesso accade oltralpe. Tanto uso del sifone che d noi è già superato, troppi sapori insieme, e poi … tutto nei toni del mio vestito! Che imbarazzo…. Comunque non una cena da ricordare, ecco, limitiamoci a questo.
http://www.acontresenscaen.fr/a-contre-sens/
Sabato mattina siamo partiti presto per le spiagge dello sbarco, con una tappa colazione a Bayeux, cittadina carinissima, famosa per il drappo che non abbiamo visto, mentre abbiamo fatto un giro veloce all’interno dell’immensa cattedrale.
Considerate che noi siamo velocissimi, mai soffermarsi guai! Se oso guardare la vetrina di un negozio (magari con la flebile speranza di poterci entrare, quando mi volto per chiamare Alberto lui è già avanti di 300 metri), quindi non tarate il vostro viaggio giustamente curioso ed attento, su di noi. Ricordate che siamo quelli della fuitina…
Quindi, ripartenza per Colleville-sur-Mer, cimitero americano dello sbarco del 6 giugno 1944. prima di vedere il cimitero c’è un percorso obbligato all’interno di una costruzione architettonicamente favolosa, che ricorda le case di Mies Van der Rohe. Filmati sulle storie di chi non ha mai lasciato quelle spiagge, sui giorni prima e dopo,sui perchè. Veramente ben fatto e davvero toccante.
Passaggio veloce per il paese delle ostriche Isigny-sur-Mer e poi via lungo fino al dito della Normandia, Barfleur, dove finalmente Alberto ha mangiato pesce super fresco!
La strada del ritorno non me la chiedete perchè ho dormito tutto il tempo! Sveglia a Saint-Lò, da evitare, è stata rasa al suolo e ricostruita malissimo e ritorno a Caen, con cena raccontata.
Domenica sveglia sotto la pioggia (ma dai!) e visita al memoriale di Caen, un altro posto che merita sicuramente il viaggio, dove i ragazzi dovrebbero andare in gita. La ricostruzione dei fatti storici che hanno portato ai conflitti mondiali, politica e sociale, con l’approfondimento della vita delle truppe, dei ghetti, dell’occupazione, e poi dei giorni dello sbarco. Forte, ma davvero ben fatto.
All’ingresso una statua di 8 metri raffigura in 3D la fotografia scattata da Alfred Eisenstaedt in Times Square il 14 agosto 1945 alla fine della Seconda Guerra mondiale; controverso simbolo di pace visto il gesto di “forza” del marinaio sull’infermiera personalmente la trovo meravigliosa.
Dopo due ore di visita, siamo partiti per beuvron-en-Auge, paese fuori Caen fra i villaggi più belli di Francia. DA – NON – PERDERE.
E pranzo alla Creperie della foto http://lacolombauge.com/, formaggio, sidro, crepes di grano saraceno … ah!
Considerato quanto ci era piaciuto il villaggio, sulla scia dell’icona della cartina, abbiamo poi visto Le Bec-Hellouin con il suo monastero benedettino
E per ultimo Lyons-la-Foret, molto molto carino anche se un po’ desolato, ma la colpa è della stagione, probabilmente un momento di riposo turistico.
Di nuovo in m
arcia, direzione aeroporto e tristissimo albergo annesso, con cena in altrettanto triste road House. Ricordatevi: a Beauvais, di domenica sera, non troverete niente di aperto.